Il cono d’ombra


Del fatto che il Carlino si occupa sempre meno di Bazzano

Non so che idea abbiate del Resto del Carlino. Molti ostentano un sentimento tra l’avversione e il disprezzo: vuoi perché (dicono da sinistra) giornale politicamente “nemico”, vuoi perché (dicono in modo bipartisan) quotidiano di basso livello, che si occupa di fatterelli da campanile senza trattenersi dal gonfiarli un po’.

Io l’ho sempre considerato degno di rispetto: quantomeno perché è l’unico giornale che fa ininterrottamente cronaca locale, giorno dopo giorno, su tutto il territorio della provincia. Insieme al Domani/Informazione, o come si chiama adesso, che ha e conserva i suoi limiti.  Quanto alla Repubblica e al Corriere di Bologna, le rare volte che mettono piede al di là del Reno e del Savena c’è da preoccuparsi, perché vuol dire che ci sono stati dei gran brutti sfracelli.

Ma da un po’ di tempo il Carlino non parla quasi più di Bazzano. E quando ne parla, spesso è per vicende pittoresche, ma francamente piuttosto marginali. Perfino la campagna elettorale per le elezioni comunali, che paese per paese occupa paginate intere, sembra completamente assente da Bazzano. Ma anche gli annunci di manifestazioni o eventi culturali sembrano diradati rispetto a una volta.

Non sappiamo se la cosa sia dovuta ai criteri di ripartizione dello spazio del Carlino tra le diverse zone della provincia (eppure è da molti anni che Bazzano è “appaiata” a Casalecchio e Zola), se ci siano in merito delle precise indicazioni redazionali – magari dettate dai dati delle vendite – o se invece tutto vada fatto risalire alle preferenze personali del redattore locale, l’ormai storico Gabriele Mignardi, che da tempo occupa stabilmente quel ruolo che al tempo della mia adolescenza fu di Luca Borghi. E il cui gusto per le “belle storie” forse lo distoglie ultimamente dalla pratica quotidiana della cronaca.

Beninteso: non è in questione il “come” si parli di Bazzano, ma il fatto che se ne parli troppo poco. Anzi, forse qualcuno – nell’amministrazione o nelle forze di maggioranza – potrebbe essere perfino contento che non ci siano più, un giorno sì e l’altro pure, le articolesse sull’allarme sicurezza o sulle lamentele dei commercianti.  E io, magari, orgoglioso che l’onere e l’onore dell’informazione bazzanese venga a ricadere sulle deboli spalle di questo blog.
Invece penso che, se il Carlino smette di parlare di Bazzano, è tutta Bazzano a perdere qualcosa, e Bazzano se ne dovrebbe occupare. E se fosse un peccato anche per il Carlino?

7 Responses to Il cono d’ombra

  1. Giacomo ha detto:

    Molto provocatoriamente chiedo: ma c’è qualcosa da dire su Bazzano? Se non se ne parla più, forse, dico forse, sarà anche che non c’è molto da dire… la situazione mi pare un po’ piatta…

  2. lucagrasselli ha detto:

    Non so… le provocazioni sono sempre gradite… Ma che vuol dire che “la situazione è piatta”? Che va tutto bene? Mi sembra che ci siano sempre grosse questioni in ballo (devo enumerare anche solo quelle di cui si è parlato in questo blog, e che non sono esaurienti?), e fra l’altro spetterebbe proprio a un giornale scovare le cose che non vanno, e in generale quelle di cui si discute e occorrerebbe discutere.

  3. Giacomo ha detto:

    Sì, lo so, però i Bazzanesi stessi sono di un’areflessia disarmante: di cose ne succedono, e tante (e anche qualcuna bella, a volte), ma gli stessi abitanti di Bazzano sono i primi -con rispetto parlando- a fregarsene altamente.

    Siamo bravissimi a scandalizzarci per problemi grossi (vedi le cave), preoccuparci e fare polemica (vedi la guardia medica), criticare a tutto tondo (lavori pubblici, segnaletica e illuminazione della Rocca), rallegrarci di belle iniziative (per esempio “Femminile circolare”: quanti di noi sono andati?), ma mezz’ora dopo siamo al Rivellino a magnèr e bavvar e chi s’è visto s’è visto…

  4. lucagrasselli ha detto:

    Al di là che magnèr e bàvar al Rivellino è anche indice di relazioni sociali vive, hai molte ragioni, anche se il difetto temo non appartenga alla sola Bazzano ma direttamente alla società più vasta.

    Con questo blog cerco proprio di attivare la discussione su tante questioni, non sempre le più gettonate o visibili. Cercando di evitare il qualunquismo e la piaggeria (è raro che su un mio articolo si trovino solo critiche, o solo lodi) ma comunque di alimentare il dibattito (e più di una volta ci siamo riusciti), e anche di lanciare qualche proposta.

    Ma questo blog non basta neanche lontanamente; e non basta neanche l’attuale dibattito – a suon di volantini e giornalini – nei partiti e nelle liste, o tra i partiti e le liste. Per questo, tra le altre cose, ci servono assolutamente anche i giornali: a cominciare dal Carlino, nonostante a qualcuno la cosa possa non piacere.

  5. andrea ha detto:

    fondamentalmente un bolognese doc deve leggere il Carlino per tre cose:

    – gli articoli quotidiani sul Bologna F.C. (in modo particolare i masochisti)
    – i necrologi
    – gli articoli sulla provincia

  6. Willy Wonka ha detto:

    Ho sempre ritenuto che “Il Resto del Carlino” spesso cerchi lo scoop, il “sensazionale” e Bazzano non ha queste caratteristiche che mi sembra dall’alto o dal basso osservare.
    Qualche fatto di cronaca e poi … critiche e lodi al blog!

    Mi vien da dire: “La storia siamo noi”, basta un po’ d’impegno e il Paese può cambiare.

    Questo è uno slogan elettorale: votate per Willy Wonka … tavole di cioccolata per tutti!

    Bazzanese chi sei ? Bazzanese cosa fai ? Domande per un prossimo post …

  7. […] Grasselli, ho letto con molto piacere il tuo post sull’interessamento del Carlino alle vicende di Bazzano. Ma, soprattutto, ho apprezzato il fatto che tu mi abbia citato. Da anni, oramai, non mi occupo […]

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