Un razzista di merda


 

L’ho pensato.

Quando sull’autobus salgono, dopo la giornata di lavoro in fabbrica, marocchini malvestiti e maleodoranti, col loro tono di voce così alto e quei suoni gutturali, raschiati che fanno sembrare concitata ogni loro chiacchiera. Con le loro suonerie ossessive, come irridenti.

Quando nigeriane trabordano dal sedile, piene di borse della spesa rigonfie, dal corpo abbondante, camicione colorate e una vitalità allegra, inesausta, sfacciata.

E adolescenti slavi a scherzare e ridere pesanti e smanettare per tutto il percorso coi cellulari, e farsi largo in fretta verso la porta d’uscita alla fermata.

E donne rom con panni lunghi sbattuti addosso che occupano tutto il corridoio, figli piccolissimi e seminudi e gioielli grossi e strani.

L’ho pensato, che dovrebbero cedere il passo. Che sono stanco ma loro sono seduti e io no. Che loro – loro – non dovrebbero essere qui. Che non dovrebbero esserci. Che senza di loro – proprio di loro – si starebbe più larghi, si starebbe meglio, più pulite le cose, l’aria più fresca.

E ho capito che Matteo Salvini, quello che ha proposto i posti riservati agli italiani sulla metropolitana, probabilmente è un politico furbo che sa come parlare allo stomaco degli elettori.

Ma il razzista di merda sono io.

11 Responses to Un razzista di merda

  1. Willy Wonka ha detto:

    Potrei aggiungere che c’è naturalmente chi dice – ma davvero non so se pensa o non pensa – che gli immigrati clandestini che arrivano sui barconi oramai hanno superato ogni limite e si fa bene a rimadarli da dove sono venuti … Che vadano a cercare fortuna altrove!

    Forse mi faccio troppe domande ma … Mai che ci si metta nei panni degli altri: che colpa hanno di essere nati in Paesi poveri ? Anch’io rischierei la vita per arrivare in Europa (attraverso l’Italia) con tutte le mie forze: una scelta per il mio futuro, per la mia discendenza. Invece che essere condannato a vivere di stenti, meglio essere condannato a morire dalle parole della gente che mi ospita!

    Vorrei vedere con gli occhi di un uomo di colore o un nordafricano, schivato e reietto da noi italiani (brutta razza a pensarci bene).

    Vorrei vivere con gli occhi di …

  2. Willy Wonka ha detto:

    Vorrei vivere di un cioccolato colore

    Vorrei vivere per vedere come si muore

  3. doriano ha detto:

    Davvero la mamma degli stupidi è sempre incinta!
    Possibile che in un paese che nel corso dei secoli ha conosciuto una immigrazione di proporzioni quasi bibliche,ci siano chiusure mentali e pregiudizi tali da non capire che tutti noi siamo pellegrini su questa nostra terra.
    Se poi queste “menti eccelse?”avessero la pazienza di andarsi a studiare un pò di storia dell’immigrazione italiana,credo che almeno potrebbero capire meglio il fenomeno dei flussi migratori nel mondo.
    Senza fare ulteriori commenti,suggerisco di leggere un libro molto interessante:
    Patrizia Salvetti
    “CORDA E SAPONE” Storie di linciaggi degli italiani negli Stati Uniti
    Donzelli editore
    Personalmente sono rimasto esterefatto nell’apprendere che tipo di trattamento è stato riservato ad italiani che cercavano solamente di trovare una condizione di vita migliore, e a quali discriminanti sono stati sottoposti,è una cosa allucinante,credetemi.
    Davvero c’è tanto da crescere!!!

    doriano

    doriano

  4. virginia ha detto:

    Torno ora dal bus 671 bologna vignola. Ero seduta in un posto da 4 con due signore di 55-60 anni e un signore marocchino di 40, circa.
    “io non ho niente contro di LORO, ma il governo dovrebbe prendere solo chi CI serve, perche’ non si puo’ prendere tutti. Cosi’ prendiamo quelli buoni che hanno voglia di lavorare e lasciamo a casa gli altri. E lei di dov’e’? ” dice con aria compiacente ad una signora di colore con un sedere enorme e un vestito coloratissimo “Dal Ghana” dice lei. “Oh, Ghana! Sa? ho un’amica del Ghana, si chiama Elisabetta, la conosce?” (???)

    Amo l’accento delle mie colline, e cerco sempre di definirmi di fronte agli altri con la mia pronuncia marcatamente bolognese, ma in quell’istante quelle “S” cosi’ sciolte e quella cantilena cosi’ campagnola mi davano davvero sui nervi. Volevo dirle: le cose sono un pelo piu’ complicate di cosi’, sa? Ma ho alzato la musica del mio MP3.

    Non e’ servito a nulla purtroppo, e le frasi da bar sport sono andate avanti e avanti e avanti. Mi guardo in giro: 60% delle persone intorno a noi non sono certo italiane.

    Il signore marocchino accennava a sorrisi di rassegnazione. Deve aver colto che anche io stavo facendo la stessa faccia, e che forse ero un po’ imbarazzata. Scese le due care signore italiane, gli dico: “ci vuole pazienza…” “Si’, tanta” dice in italiano quasi perfetto “e se avessi detto qualsiasi cosa sarei passato dalla parte del nemico”. Gli sorrido, e vado avanti ad ascoltare la mia musica.

    Uscendo dall’autobus tre ragazzi rumeni mi aiutano a prendere la mia valigia.

    Propongo che ci siano posti riservati agli extracomunitari nei nostri autobus.

    Dite che vincerei le elezioni?

  5. simone ha detto:

    caro luca, ecco il mio passaggio ufficiale da lettore a commentatore del tuo blog.
    Credo sia indispensabile cogliere l’opportunità data da certe scellerate uscite di politici eccitati dall’inizio della campagna elettorale. Questa propaganda è efficace per le pancie dei frustrati, ma sterili per quanto riguarda i risultati effettivi. L’argomento immigrazione è importante e complesso, non è corretto trattare i cittadini come ignoranti che non sanno distinguere quelli che sono problemi da affrontare e risolvere (ordine pubblico, criminalità), da elementi sociali o demografici che per natura non potranno mai essere loro sostituti (colore dei capelli, nazionalità, dialetto conosciuto, autobus utilizzato, n° di figli…). Finché la discussione ricade sulla nazionalità degli utenti del bus 94, nessuno si preoccuperà del delinquente che sullo stesso autobus mette le mani nelle borsette dei passeggeri; finché si parlerà di ronde, nessuno ascolterà le denunce quotidiane delle forze dell’ordine sul loro progressivo taglio di risorse e sul sistema giudiziario sempre più al collasso.
    Il fenomeno migratorio tocca tematiche molto profonde, come la nostra identità di uomini e di società, guai, quindi, a non ascoltare i singoli cittadini con la loro singola esperienza, ma è inaccettabile che i rappresentanti delle nostre istituzioni trattino l’argomento con tale superficialità ed arroganza.
    In questi giorni l’opinione pubblica è stata “sensibilizzata” al tema, il mio invito è quello di non nascondersi dietro ad improbabili silenzi od altrettanti argomenti propagandistici, ma di aprire discussioni oneste e rispettose dell’intelligenza di tutti gli interlocutori.

  6. lucagrasselli ha detto:

    Noticina di metodo: prego le due persone che si firmano come “Simone” di usare qualcosa che le distingua (io so che sono diversi perché vedo i vostri indirizzi mail, ma il lettore no).

    Grazie 🙂

  7. simoneruggeri ha detto:

    scusa Luca, ecco fatto

  8. lucagrasselli ha detto:

    Figurati, mica devi scusarti. Condivido moltissimo quello che hai scritto, e ti dirò che sono piuttosto orgoglioso per aver suscitato col mio articolo commenti come questi: il tuo e quelli di Virginia, Doriano, Willi Wonka. Grazie.

  9. Willy Wonka ha detto:

    Io Willy Wonka …
    cerco di parlare al cuore della gente
    Oggi Willy Wonka …
    Vede l’italiano un “populista”
    Cioè segue le idee del popolo
    Questo non è bene …
    Meglio ragionare in questi casi con un po’ di sentimento …
    Chiedersi il motivo per cui
    Arrivano a noi uomini in cerca di speranza
    Noi speriamo solo nel nostro benessere ?
    Anche il benessere di chi ci sta accanto ci deve stare a cuore.
    Anche di questo alla “sera della vita” ci verrà chiesto conto …
    La parola accoglienza non è più nel nostro cuore
    Le sofferenze degli altri non ci toccano
    Siamo diventati insensibili …
    Faccio appello al cuore e la mente di ogni cittadino.
    Prima di “sparare”: … pensa!

  10. alice ha detto:

    mi è piaciuto molto il modo in cui luca pone il problema..invece che fare il solito facile moralismo generale x la redenzione altrui ha fatto autocritica.anch’io molte volte ho provato fastidio per stili culturali e comportamentali provenienti DAGLI “IMMIGRATI”(intesi tra l’altro come un tutto omogeneo e ben individuabile),in autobus,ma anche in qualsiasi parcheggio d bazzano dove ci sono i “turni” ben organizzati x l’elemosina..anch’io garantisco di lamentarmi di frequente x il disagio che m provoca l’incontro-scontro con GLI IMMIGRATI..devo vergognarmi e lavorare su me stessa…l’altro è una ricchezza..l’altro ti fa scendere a compromessi..l’altro è un problema..l’altro è uno specchio..cmunque credo di essere anche razzista nei confronti d ch vota lega,l’altro giorno un mio amico s’è confessato con me..nn so se riuscirò in futuro a far finta di niente e comportarmi cn lui come m comportavo prima..
    “non giudicate x nn essere giudicati,perchè con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi”consiglio di jesus mt7,1-2….auguri!ehehe

  11. lucagrasselli ha detto:

    Alice grazie molte… i tuoi complimenti m’imbarazzano sempre. E grazie per il tuo contributo.
    Che begli approfondimenti – così diversi, ma tutti molto azzeccati – avete fatto!

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