In punta di piedi


Il Signore accolga Eluana in pace e conforti e illumini chi l’ha amata.
Vorrei che noi che restiamo qui, per un poco, tacessimo.
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Aggiornamento (3): Ringraziando ancora Simone Sereni che l’ha messo in evidenza, e naturalmente Psicovirginio che l’ha scritto, vi segnalo anche questo:

http://anticameracervello.splinder.com/post/19801461/3F

Aggiornamento (2): Su questa vicenda fatico immensamente a trovare parole, io che sovente le uso in eccesso. Certo, faccio presto a dire che il governo sta usando, in modo che a me pare ingiurioso, se non blasfemo, la vita di una persona e i sentimenti di altre semplicemente per vantare ed accrescere, come sempre, il proprio potere. Ne sono tristemente convinto, e al tempo stesso sono convinto che, pure, non è questo il cuore del problema.

Forse il cuore del problema è qui, e sono ancora parole d’altri:

Finchè Eluana respira io qui le parlo. In nome dell’amore che tutto spera non cesso di sognare che possa risvegliarsi e che persino la fame e la sete – che il suo corpo sta avvertendo – l’aiutino a ciò. Ma non chiamo ‘assassino’ il padre che ha chiesto di porre fine al tentativo di rianimazione iniziato tanti anni addietro. Guardo alla coscienza di quei tribolati genitori con lo stesso rispetto con cui mi tengo in ascolto del debole segno di vita che viene dal respiro di Eluana: il rispetto che merita ogni luce di vita, fisica e morale. Eluana tu ci stai portando in una zona inesplorata dell’umano. Non abbiamo i sentimenti e le parole per una considerazione intera di quello che ti succede e che insieme succede a noi. Il tuo respiro che si va indebolendo ci ricorda che mai dovremmo spegnere il lucignolo fumigante. Che ogni vita, pur menomata, è pur sempre a gloria di Dio. Ma non tutti, tra noi, colgono questo tuo flebile segnale e chi l’avverte non trova le parole necessarie a convincere gli altri. Siamo nella confusione. Perdona questa nostra confusione e innanzitutto quella di chi avverte il tuo segno di vita e non sa dirlo agli altri.

(Luigi Accattoli, http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=1043)

Aggiornamento: E ora la vita e la morte di questa giovane donna diventano il campo da gioco per uno dei più gravi scontri istituzionali della storia del nostro Paese. Povera Italia, povera Eluana, poveri noi.

E’ raro che su questo blog utilizzi articoli e scritti di altre persone, già pubblicati altrove. Oggi faccio un’eccezione.

Da tempo sentivo il bisogno di scrivere qualcosa su Eluana Englaro, e al tempo stesso un forte imbarazzo.  Imbarazzo sulla sostanza, perché – non so voi – ma io su questa dolorosa vicenda non riesco che ad avere dubbi, dubbi, dubbi. Imbarazzo sulla forma, perché – sia in virtù di questi dubbi, sia in virtù di tutto il dolore che questa vicenda porta dentro – mi sento terribilmente estraneo ai toni urlati dei fronti opposti che si contrappongono, e spesso – penso al di là delle intenzioni – finiscono per brandire l’uno contro l’altro, come un vessillo, questa giovane donna. E a furia di gridarle, parole come vita, morte, libertà, verità, amore appaiono consunte e perfino corrotte, inutilizzabili come scatole vuote.

Ma mi ero comunque quasi “rassegnato” a scrivere qualcosa. Poi stamattina scopro sul blog di Simone Sereni (mafuiane.blogspot.com) ciò che ha scritto per rispondere a un amico.  E ritrovo molto di quel che avrei voluto scrivere, e penso che non sarei riuscito a scriverlo così bene. Ve lo porgo.

Caro G. […]
Guardo dal primo giorno con grande rispetto la storia di questa donna e del suo papà… non posso capirla fino in fondo perchè non ho analoga esperienza… ho letto qualcosa della mole, anche morbosa, di chiacchiere che si sono fatte su questo caso emblematico…

Mi astengo, per il rispetto di cui sopra (perchè la Vita, per me, è maestra come il Dio dei Vangeli) da giudizi sommari e da predicozzi vari, e dai metodi di critica usati anche da certi cattolici in cui non mi riconosco… non mi piacciono le guerre di religione (e qui, mi pare però, ce ne siano due a confronto, entrambe molto zelanti, sulla pelle dei protagonisti) perché tendenzialmente di davvero religioso non hanno nulla.

Però G., questa donna morirà (non è morta). E qualcuno avrà deciso (con la morte nel cuore nel senso letterale) di farla morire, con la collaborazione di qualcun altro. Chiama la cosa anche “pippo” e non eutanasia o omicidio o suicidio assistito… la sostanza non cambia.

Questo a me mette una profonda tristezza e non la trovo una conquista sociale, umana o spirituale. Per questo sono triste.

Perchè la sofferenza, il male, il dolore hanno vinto nella vita di queste persone, cosa pearltro che non fatico a guardare con misericordia e tenerezza…

Mi resta un dubbio. Nella mia breve vita ho capito (e visto con i miei occhi) che la sofferenza non ha mai senso, ma la vita, ogni vita, in qualsiasi modo vissuta sì… anche nel profondo dell’angoscia, del dolore, del degrado ha un potere di “semina” nella vita di chi sta intorno (se non nella vita medesima in questione) davvero misteriosa… Un mistero, una scommessa, come quella di vedere (incomprensibile davvero) Uno che si dice Dio farsi massacrare su una Croce.

Io prego per Eluana e per il papà. E prego per me, perchè di fronte a un caso del genere sappia sempre ricordarmi che io non sono il “padrone” della mia vita. E questa, vorrei sapertelo spiegare per come lo vivo, è una grande libertà.

(anche il titolo è di Simone)

16 Responses to In punta di piedi

  1. silvia del guercio ha detto:

    Su questo, temo si alzi un muro tra due concezioni diverse.
    L’una tendente a dire :”ogni singola vita appartiene alla persona”.
    L’altra sostiene, se ho ben compreso, che la Vita è un bene indisponibile.
    Ora, la differenza sostanziale tra le due impostazioni a me pare stia sostanzialmente nel fatto che i portatori della prima visione non contemplano l’ipotesi di imporla agli altri.
    I secondi, sì (nel momento in cui affermano l’indisponibilità personale, appunto, della Vita).
    Personalmente, essendo culturalmente legata al concetto base: “la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri” se fossi, poniamo, delle stesse idee che vedo qui riportate, tenterei di convincere gli altri della bontà della mia visone delle cose, ma rifuggirei da qualunque tentazione di inporla per LEGGE.

  2. Xandré ha detto:

    “Perchè la sofferenza, il male, il dolore hanno vinto nella vita di queste persone …”
    Da questo punto in poi credo ci sia scritto quello che ho vissuto con persone che sono state segnate nella loro vita con handicap più o meno gravi e ho imparato che se la loro vita è vissuta a fianco del Vangelo acquista il significato opposto a come la pensa “il mondo” e l’opinione pubblica. Noi che siamo i “fortunati” ci facciamo più forti se compatiamo le sofferenze degli altri. Se non ci fosse sofferenza nel mondo chi farebbe un gesto gratuito verso un’altra persona? …
    Sì, mi rendo conto che in questa vicenda sta vincendo la morte e non la vita.
    Sicuramente chi ha assistito persone come Eluana ha guadagnato tanto e ora ha perso molto.

  3. il moralista ha detto:

    caro Xandré, ti segnalo sul mio blog il commento di “mary&cri”… troverai elementi ulteriori e vicini alla tua esperienza.

    Simone

  4. Giacomo ha detto:

    Faccio anche mie le bellissime parole di Simone, ma non le commento per non rovinarle… per delicatezza, visto il suo bellissimo incedere “in punta di piedi”.

    Aggiungo però qualche elemento alla discussione: dobbiamo davvero renderci conto delle sfide enormi che la medicina moderna ci propone nei prossimi anni e decenni. Da persona che tra non molto si troverà ad esercitare la professione medica, vedo la cosa con timore e tremore…
    La sfida è duplice.
    Da una parte dovremmo riuscire a capire dove ci porta questa corsa e rincorsa verso gli estremi limiti della ricerca biologica e biochimica: i vantaggi sono indubbi, ci mancherebbe, ma se una volta il medico era “solo” colui che cercava (come poteva) di allontanare la morte e alleviarne le sofferenze, ora potrebbe tenere biologicamente “in vita” questo corpo di carne per tempi indefiniti.
    Dall’altra siamo di fronte ad una distorsione enorme dei problemi che coinvolgono il mondo, perchè oggi, 6 febbraio 2009, un numero di persone con quattro zeri morirà di TBC e malaria, che noi riteniamo lontane e “sconfitte”, senza i soldi per procurarsi un antibiotico…

    Chi ci darà una Sapienza nuova per affrontare questa situazione? Dobbiamo contemporaneamente renderci conto della grandezza di un problema e relativizzarlo…

    (non so se mi sono spiegato, ma il problema resta)

  5. lucagrasselli ha detto:

    Grazie, Giacomo, e grazie a tutti voi che commentate. Vi leggo con attenzione anche se – per le ragioni che ho scritto ieri – preferisco non commentare a mia volta. Continuate pure.

  6. il moralista ha detto:

    Giacomo (io posso permettermi di “rovinare” le mie parole) poni una delle grandi questioni…

    Come commentava un altro ospite da me, tutta questa storia è “tremenda” o, come dici tu, “enorme”…

    L’unica cosa che francamente non riesco a tollerare, oltre al peso dell’enormità di questa vicenda, è l’abnormità, l’ipertrofia dei contenuti ideologici messi in campo da molti attori, in genere non protagonisti… ecco, non c’è nulla di meno religioso di tutto ciò…

  7. Giacomo ha detto:

    Sempre a proposito dell’abnormità ideologica… tutta questa ipertrofia mediatica attorno al caso di Eluana, ma solo l’ASL di Bologna gestisce sul territorio più di 200 casi di stato vegetativo persistente… Immaginiamo in Italia… Non sarebbe il caso, anche per rispetto a tutte queste situazioni di dolore, battagliare meno e interrogarsi “in punta di piedi” un po’ di più?

  8. silvia del guercio ha detto:

    Forse, Signor Giacomo, la Sua esortazione andrebbe rivolta principalmente al Signor Presidente del Consiglio.
    E, se era, giusto restare in silenzio davanti a questo dramma, ora che lo strappo costituzionale si è consumato, non si può restare in silenzio.
    I piedi, ogni cittadino democratico, forse ora dovrebbe batterli.

  9. lucagrasselli ha detto:

    L’esortazione di Giacomo – che è, evidentemente, anche la mia – dovrebbe essere rivolta a tutti: proporzionalmente alle proprie responsabilità. Quelle della politica, dei media, della Chiesa sono del tutto evidenti.

  10. silvia del guercio ha detto:

    Il mio abbraccio laico a tutti voi.

  11. lucagrasselli ha detto:

    Penso che ci abbracciamo tutti nello stesso modo. 🙂
    Grazie, anche a te.

  12. l'ape non è del pinto ha detto:

    più ne parlano e più mi rimbomba la testa! anche il tg2 di oggi ha iniziato con i commenti dei vip. Paolo Villaggio dice lasciatela morire in pace, poi arriva la Vanoni e dice che deve vivere, Iannacci dice sono laico e ateo e quindi per questo deve vivere, Beppe Grillo: E’ tutta una congiura politica! Poi mi telefona mia zia:- ti passo lo zio. Ciao Zio dimmi? Domani vengo a trovarti perchè vorrei farti firmare il mio testamento biologico! Così lo mettiamo in culo a Schifani!…………………………………io mi oscuro, e spero che arrivi la notte, e con la notte il silenzio, e con il silenzio Eluana possa morire tranquilla!

  13. Xandré ha detto:

    caro moralista
    ma il pentagras
    ti ha fatto mai
    un’intervista ?

    bello e intelligente?
    non me ne frega niente
    ma col moralista
    bevo caffè paulista

    scusate non c’entra niente
    faccio la figura
    del poco intelligente

    tornando al tema
    stamattina su raiuno
    di nuovo una scena
    di Sgarbi contro uno
    che Cecchi Paone fa
    di cognome

    taci taci taci …
    ma un padre parlava
    della figlia
    che non rispondeva
    ma l’accudiva
    con speranza viva

  14. Xandré ha detto:

    Bisogna cercare un altro modo di essere italiani?

    Loro ci provano:

    http://www.reset-italia.net/

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